E già questo, per chi è cresciuto con la Famiglia Addams nel cuore e un certo gusto per l’ironia nera, sarebbe abbastanza. Ma oggi è anche il giorno in cui torna "Mercoledì", la serie firmata Tim Burton che ha riportato in auge la più inquietante (e irresistibile) adolescente della TV.
Coincidenza? Io direi destino.
Un segno del calendario. Un invito in codice gotico a preparare la tisana, sistemarsi le trecce (vere o metaforiche), e tuffarsi nella seconda stagione. Tra l'altro sono a letto causa un doloroso mal di schiena e la Tv ce l'ho in camera. 85 pollici di fronte al letto, Cosa poter desiderare di più?
Mercoledì Addams, per chi vive in una dimensione parallela dove non esistono Netflix né adolescenti, è la figlia maggiore della Famiglia Addams: pallida, lucida, arguta e con un’abilità nel mettere a disagio chiunque degna di una maestra elementare negli anni '50. Solo che qui non si limita a lanciare battutine: indaga, scrive, balla come un'ossessa e tiene testa a mostri, bulli e creature soprannaturali.
Io, che ho superato da un po’ l’età dei drammi adolescenziali (e pure quella dei tacchi alti), mi sono lasciata stregare dalla prima stagione. E adesso eccomi qua, alla soglia dei 75 anni, in trepidante attesa di una ragazzina che non sorride mai.
Cosa mi affascina di lei? Forse proprio il fatto che non le importa piacere. Che non cerca approvazione. Che cammina dritta anche quando il mondo intorno le crolla addosso. Una che scrive su carta, non sui social. Che ama il silenzio, ma quando parla non è mai banale.
E poi, diciamolo: anche se oggi i drammi si vivono su WhatsApp e non nel cortile del liceo, certi sentimenti restano universali. Il senso di non appartenere, la voglia di verità, l’orgoglio di essere sé stessi: ci sono passata anch’io, magari senza vampiri e lupi mannari, ma con i miei piccoli mostri quotidiani.
Quindi sì: oggi è mercoledì. E io la celebro guardando Mercoledì.
Perché ogni tanto, anche in una vita piena di lunedì, serve una ragazza in nero che ti ricordi che la stranezza non è un difetto, ma una splendida firma.
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