lunedì 2 novembre 2020

A novembre si lavora per le prime fioriture in giardino.

Quando le ore di luce incominciano a scarseggiare ed il divano di casa, davanti al caminetto acceso, diventa il mio nido prediletto, per me significa che è ora di andare in semi letargo, ovvero dedicare molto più tempo a me stessa e meno vita sociale. Si diradano le camminate in campagna, che pure amo molto, pranzi e cene con gli amici in giardino sono soltanto un piacevole ricordo. Quest’anno, poi, è andata così. Ciò che mi cruccia è che, per un motivo o per l’altro, ed anche a causa delle restrizioni imposte in prossimità della primavera, le varie attività che abitualmente svolgevo in giardino hanno perso il ritmo consueto e quest’anno, quindi, sono drammaticamente in ritardo rispetto ai lavori che le mie amate piante richiedono.

Non ho, ad esempio, provveduto a piantare i bulbi primaverili, anche se questo mese di novembre, lo consente ancora. E non ho neppure steso lo stallatico pellettato, operazione che di norma faccio ad ottobre prima di una pioggia, e che consente di evitare l’uso di fertilizzanti chimici e apporta al terreno humus contribuendo a riequilibrare il pH (l’acidità del terreno). Oltre alla funzione concimante a cessione lenta  svolge una importante funzione  ammendante, consistente in un miglioramento notevole della struttura del terreno. Quindi domani mi impegno: non avendo nessuna altra cosa necessaria da fare eseguirò, seppure in ritardo, questo indispensabile compito.

Se il tempo tiene, ma viste le previsioni meteo non ci dovrebbero essere problemi, sarà la volta, poi, delle bulbose che colorano il giardino alla fine dell’inverno, prima ancora che rose ed ortensie mettano fuori le loro prime gemme. Ne ho già piantate tantissime. Anche nell’aiuola delle erbe aromatiche, narcisi, giacinti e tulipani, in ogni centimetro quadrato rimasto libero dalle perenni, crescono senza entrare in conflitto con le altre piante. Tra l’altro, ho scoperto che anche sotto il gigantesco tiglio che sovrasta la mia casa e che sottrae ogni energia vitale nello spazio attorno a se, le bulbose fioriscono di anno in anno senza problema alcuno. L’esperimento l’ho fatto con i giacinti comprati a Natale che, forzati nella loro fioritura, non ho avuto cuore di buttare via (come del resto non faccio mai con nessuna pianta a meno che non sia decisamente morta). Il primo anno il loro stelo era decisamente minuscolo con pochissimi fiorellini. Ma l’anno successivo si sono manifestati in tutto il loro splendore e profumo. Ormai è tardi, ma il mio consiglio, per il futuro, è tenere sotto controllo le vendite dei bulbi nei supermercati tedeschi (Lidl e Aldi per intenderci) per avere ottimi risultati a prezzi decisamente contenuti. Provare per credere!

 

 

 

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