giovedì 31 ottobre 2019

B&B, affittacamere e vacanze brevi


Al proliferare di regolamenti regionali si contrappone una visione chiara della tassazione
Le ipotesi: reddito d’impresa, redditi diversi, cedolare

Alloggio offresi, purché il soggiorno non superi i 30 giorni. E con un occhio di riguardo alle norme regionali e al regime fiscale da seguire. In Italia è boom di B&B e di camere o interi appartamenti da locare a turisti. La cosiddetta sharing economy sta diventando un affare per tutti, giovani o vecchi, a prescindere dalla professione o dalla specifica conoscenza in ambito fiscale e informatico. L’obiettivo non è sempre soltanto quello del guadagno. Perché molto spesso la condivisione resa possibile dagli strumenti della società dell’informazione è per socializzare (è il caso per esempio del Bla Bla car), mentre per quanto riguarda gli immobili l’obiettivo è quello di abbattere i costi di gestione della seconda casa, che non sempre è al mare, in montagna o in una città d’arte. Molto spesso è la vecchia abitazione dei genitori ricevuta in eredità e che, visto l’andamento negativo del mercato immobiliare, molti si ritrovano a ritenere anti-economico vendere. Ed ecco che l’affitto di una stanza o dell’intero appartamento consente di far fronte agli oneri di gestione quali la manutenzione, il pagamento di Imu, Tasi e Tarsu, oltre alle bollette per luce, acqua e gas e alle spese condominiali. Da questa situazione il moltiplicarsi delle offerte di alloggio che si possono differenziare in B&B, affittacamere e locazioni brevi, ovvero tutte quelle occasioni di soggiorno, che oggi vanno anche di moda e che si pongono in concorrenza con la tradizionale ospitalità offerta dagli alberghi.

La notte in cui ho sfidato Temu

Ho fatto un ordine su Temu da qualche centinaio di euro. Una follia notturna, lo ammetto. Non riuscivo a dormire, le “promozioni imperdibili...