sabato 13 ottobre 2018

Una coppia del cinema geniale


Che io ami molto le commedie francesi lo sanno un po’ tutti, tra i miei amici. Ma che mi sia cinematograficamente innamorata di una coppia geniale lo sanno in pochissimi. Ovvero il ristretto numero con il quale, da tre anni, condivido al venerdì sera, pane e fotogrammi. Ieri sera in programma c’era altro ma, alla fin fine, la voglia di quattro risate è prevalsa, con gran soddisfazione finale di tutti. E’ stata, tra l'altro, per una strana coincidenza di fatti che mi sono ritrovata a guardare il trailer di Lost in Paris o Parigi a piedi nudi, il film che ho proposto, ed è stato amore a prima vista. Registi ed interpreti di questa favola ambientata sulla riva della Senna sono Dominique Abel e Fiona Gordon. Totalmente sconosciuti alla maggioranza dei cinefili, al di fuori dei confini nazionali, tanto che Wikipedia dedica loro soltanto una pagina in francese. Anche se questo fatto non mi dispiace. Nel senso che mi sento far parte di quella piccolissima elite che ha avuto la fortuna di scoprire questa straordinaria coppia che ha trovato il modo di trasmettere, attraverso il cinema, la reale bellezza dei sentimenti, pur affrontando argomenti serissimi quali la povertà, l’abbandono, la vecchiaia. Paragonarli a Fellini e Giulietta Masina potrebbe essere fin troppo facile se la profonda differenza tra la coppia del cinema italiano del passato e questa dei giorni nostri franco/belga non fosse tutta incentrata sul genere: onirico si, ma per Fellini/Masina permeato da un fondo di malinconia, mentre per la coppia Dom/Fiona – che nei film diretti ed interpretati mantengono i medesimi nomi della realtà – prevale l’aspetto ironico in ogni situazione. E di questi tempi, caratterizzati da notizie nefaste, su tutti i piani, non è poco. Guardare per credere.

venerdì 5 ottobre 2018

Candele e fuoco


Consumismo? No grazie; ma con le dovute eccezioni. E’ arrivato l’autunno. Ed anche se le giornate sono ancora inondate dal sole, con temperature che sfiorano i 30 gradi, ieri, infatti, l’efficiente termometro della macchina posteggiata all’ombra, segnava 28 gradi, alla sera la temperatura si abbassa notevolmente. Ho ripreso, quindi, la piacevole abitudine di accendere – alla sera – la miriade di tea lights che mi piace distribuire in giro per il soggiorno. La loro durata è di circa 4 ore e pertanto non serve spegnerle, con il conseguente fumo e odore fastidioso che emanano in tal caso, senza tenere conto che una soffiata un pochino più energica di quanto necessario può causare fastidiose spruzzate di cera sugli oggetti adiacenti alla candela, con la relativa necessità di rimuovere la stessa, sempre estremamente fastidiosa.
l'accendino elettronico
Ma uno dei problemi, che ogni volta che procedevo ad accedere una candela mi si presentava, era quello della sua accensione: con il fiammifero mi bruciavo le dita, con l’accendino a gas a canna lunga non ero in grado di ricaricarlo e quindi mi trovavo periodicamente a doverne acquistarne uno nuovo. Fino a quando, proprio una settimana fa, ho fatto la grande scoperta. E’ stato inventato l’accendino elettronico che si ricarica con il cavetto USB, fornito in dotazione. Eccezionale. Non so proprio chi l’abbia inventato ma è geniale. Ne ho acquistati ben tre. Uno per me, uno per mia figlia che, come me, ama le candele. Mentre il terzo sta lì, nel cassetto della credenza, pronto ad essere regalato alla prima occasione che si presenta, ad un amico o ad un ospite particolarmente caro, al termine di una cena. Della serie "ortesia per gli ospiti".



Le bellissime candele nella foto sono prodotte da Fabrizia Perco. La trovate il giorno 20 e 21 ottobre 2018 al Castello di Strassoldo, nell'ambito dell'evento "Frutti, acque e castelli". Altrimenti la potete contattare via Facebook.


lunedì 1 ottobre 2018

L'acquisto di piante e bulbi


Uno dei fastidi che ho sempre avuto è quello di trovare la cassetta della posta piena di pubblicità; che, inevitabilmente, getto nella spazzatura senza nemmeno guardare di che si tratta. E’ anche vero che una gestione oculata del bilancio familiare dovrebbe suggerire di sfogliare i diversi depliant e scoprire le offerte interessanti. Ma da consumatrice vaccinata ben conosco la strategia commerciale che sta a fondo delle offerte civetta e non ci casco proprio. Diversa cosa, invece, sono le app delle diverse catene commerciali che consentono di conoscere, in anticipo, le proposte di settimana in settimana. Così, un’occhiata oggi ed una domani, riesco a compilare la lista della spesa necessaria o dilettevole. O meglio ancora più dilettevole che necessaria. Perché non ho mai preso l’abitudine di fare la spesa settimanale e continuo, quindi, sempre ad acquistare ciò che mi serve, soltanto nel momento in cui ne sono rimasta sprovvista. Fermo restando, ovviamente, le scadenze temporali prefissate: frutta e verdura dal contadino al lunedì; le uova al mercoledì. Insomma, nella lista virtuale ciò che non manca mai sono bulbi o piantine; ciò in quanto, dati alla mano, ho scoperto che quelle proposte da un brand straniero sono vigorosissime e ad un prezzo davvero irrisorio. Questo lunedì nel supermercato cittadino ho fatto scorta di amaryllis bianchi a 2,99 euro al pezzo. Al negozio ci sono andata di mattina presto; perché ovviamente non sono l’unica ad aver scoperto l’ottimo rapporto qualità/prezzo e succede, quindi, che molto spesso il prodotto ambito sia andato già esaurito lo stesso giorno di inizio della vendita e a volte le prime ore della mattinata.
Per saperne di più su questa elegante e maestosa bulbosa, consiglio la lettura di questo approfondimento.

PS Se il tempo dedicato all’acquisto delle piante è sempre un momento piacevole, alcune volte tuttavia può essere compromesso dalla arroganza di giovin signore che non si fanno scrupolo di spingersi verso la cassa prima di chi è arrivato in fila nello stesso momento. Ma ahimè il galateo delle precedenze si è perso nella notte dei tempi e quindi sconosciuto alle giovani generazioni, che avrebbero invece tutto da imparare dalle regole di convivenza civile come autorevolmente è stato già ampiamente illustrato.

La casa che ti sceglie

Ogni anno, a novembre, acquisto Gardenia perché, allegata alla rivista, c’è un’agenda. Nonostante mi consideri abbastanza informatizzata, e ...