Se c’è una cosa che tutti
gli amici sanno di me è che amo cucinare. Oddio è anche vero che quando ci
ritroviamo, per le cene in giardino nelle sere d’estate, ciascuno porta
qualcosa. Ma è anche evidente che quando il numero supera la ventina la
scelta è necessariamente obbligata.
D’ inverno la situazione è
un po’ diversa. A tavola, in soggiorno, non si sta in più di dieci anche se
devo ammettere che il numero ideale di commensali e’ il sei. Se si è in più,
inevitabilmente, si formano i gruppetti e la conversazione non viene condivisa.
Comunque, è d’inverno che sperimento le nuove ricette ed ho deciso di appuntarle in questo
blog. Così come una volta si faceva con il foglietto del quaderno inserito
dentro il ricettario. Nel mio caso la cucina triestina che mia madre mi regalò
il giorno in cui mi sono sposata.
Le ultime ricette che ho
provato, e con una certa soddisfazione finale, sono a base di carne. E’ anche vero che ne mangio sempre meno;
anzi, a dire il vero, ne mangio non più di una volta alla settimana. E do per
certo che, prima o poi, smetterò del tutto. Così come ho fatto, ad esempio con
il polpo. Dal giorno in cui ho letto che è un animale intelligentissimo non
riesco nemmeno più a prendere in mano una confezione al supermercato. Anzi,
giro la testa dalla’altra parte se sono costretta a passare davanti al
frigorifero dove sono posti in vendita. E dire che fino ad un paio di anni fa
ne andavo ghiotta e sperimentavo le diverse ricette. Anche se la più gustosa e
quindi apprezzata, rimaneva sempre quella con le patate lesse e le olive nere.