Le mie meravigliose camelie di colore bianco, rosa, rossa e rosa screziato le ho acquistate nel vivaio Petrini di Ronchi dei Legionari dove, nei giorni scorsi, ho incontrato Stefano Morsolin il giardiniere/esteta che tante volte ci ha accompagnati in quello che era il paradiso Viatori. Stefano, come sempre disponibilissimo a fornire consigli e suggerimenti ai clienti del vivaio fa parte del Circolo di giardinaggio del FVG Amici in giardino, fin dalla sua costituzione e, in qualità di esperto del verde (è perito agrario diplomatosi all’istituto Brignoli di Gradisca d’Isonzo) collabora con molti circoli sia italiani che sloveni. Ha partecipato e partecipa a convegni; ma soprattutto è un esteta, capace di trasformare un pezzetto di terra in un luogo magico, come ben lo dimostra il suo giardino le cui foto sono visionabili nel suo profilo facebook.
“L’amore è come una pianta preziosa. Non puoi solo accettare di riceverla e lasciarla appoggiata sulla credenza o fare finta che sopravvivrà da sola. Dovrai continuare ad innaffiarla. Dovrai davvero prendertene cura e nutrirla” diceva John Lennon. Del resto, già Voltaire in Candido affermò che : «Bisogna coltivare il proprio giardino». Si tratta certamente di una metafora, nel senso che si deve vivere la propria quotidianità, fare le proprie piccole cose, mettendoci l’impegno necessario ma senza pretendere l’impossibile. Non come ho fatto io, quindi, un paio di anni fa, che nel mio piccolo giardino volevo piantare un albero di Jacaranda. Insomma, bisogna occuparsi delle proprie cose, senza prevaricare gli altri e quindi vivere in pace e sereni. Ma in tempo di restrizioni e con la Primavera alle porte le parole di Voltaire possono rappresentare il modo per superare questa ennesima fase critica. Se disponiamo di un pezzetto di terra, una terrazza o anche soltanto di un balcone, la felicità sarà raggiunta dallo spuntare dei germogli dai bulbi appena piantati o dal geranio dello scorso anno che, debitamente potato, farà spuntare le nuove piccole foglie. Provare per credere!