lunedì 28 settembre 2020

Dolci, che passione: la torta Linzer alla maniera di Franca

 

Come resistere davanti ad una coppa di crema pasticcera o di un tiramisù? Insomma quei dolci che a me, personalmente, piace offrire in monoporzioni dopo aver steso sul fondo due biscotti imbevuti di caffè ed averci versato sopra un cucchiaino di cacao amaro. Sia nella crema pasticcera che nel tiramisù. Perché rispetto la ricetta tradizionale che vuole i savoiardi nella teglia o terrina per la crema pasticcera, base per la zuppa inglese, amo utilizzare i coccini bianchi. E qui, tenuto conto che le ricette per la crema pasticcera e per il tiramisù sono pubblicate in centinaia di siti web, appunto il mio consiglio per una crema pasticcera perfetta. Non c’è altro da fare che conservare in un bicchiere un po’ del latte freddo utilizzato e, a fine cottura, aggiungerlo lentamente all’impasto tolto dal fuoco. La crema apparirà incredibilmente liscia. Mentre gli albumi, che è sempre un peccato gettare via, li utilizzo per fare la Pavlova. Anche in questo caso con una piccola variante. Nel senso che, invece di distendere la meringa a cerchio, getto le cucchiaiate seguendo il perimetro di una cerchio. In tal modo costruendo una ciambella che, a fine cottura, risulterà molto più semplice tagliare a fette, dopo avervi versato sopra la panna montata ed i frutti di bosco.

In attesa di riprendere a dedicarmi all’arte culinaria, tenuto conto che d’estate cerco di evitare di accendere forni, fornelli e, comunque, di limitare l’assunzione di calorie, ecco che – una sera all’improvviso – scopro che anche una torta può essere talmente squisita da chiedere la ricetta a Franca che l’ha realizzata stoicamente, accendendo il forno in un torrido pomeriggio di agosto. La torta che Franca ci ha portato e che ha concluso la serata piacevolmente trascorsa sotto il gazebo, nel mio amato cottage garden, è una variante della famosissima torta Linzer che, lo dice il nome, prende il nome dall'omonima città di Linz. In pratica, è una torta austriaca con un disegno a forma di reticolo sopra l'impasto. https://it.wikipedia.org/wiki/Torta_Linzer

Questa la ricetta:

Ingredienti: 1 uovo intero + 1 tuorlo, un pizzico di sale, 100 g zucchero integrale, 1 cucchiaio latte, 2 cucchiai succo di limone, 100 g burro + 20g per la tortiera, 100 g mandorle non pelate tritate, 2 cucchiaini cannella, 150 g farina integrale, 2 cucchiaini lievito vanigliato, marmellata di ribes, noci.

Preparazione: lavorare a crema uova e zucchero e poi aggiungere di seguito gli altri ingredienti fino a formare un panetto morbido. Avvolgerlo con la pellicola e metterlo in frigo per 20 minuti. Stendere circa metà del panetto per ricoprire il fondo della tortiera già infarinata, poi dopo aver formato i bordi stendere la marmellata. Stendere il resto della pasta frolla e tagliare i nastri. Sistemare i gherigli delle noci e infornare.

Forno termoventilato: 20 minuti a 180 gradi.

Ecco qua! Non difficile ed assolutamente squisita. Provare per credere.

sabato 5 settembre 2020

L'utilità di un laghetto in giardino


Che le zanzare siano ormai diventate un incubo per tutti coloro i quali hanno, attorno a casa, un giardino è un dato di fatto. Anche perché non sono in molti coloro i quali sanno che con alcuni accorgimenti il problema, se non risolto del tutto definitivamente, almeno notevolmente ridotto. Il segreto sta tutto nel realizzare un laghetto. Non ho alcun dubbio che a questa affermazione più di qualcuno si stupirà. Ciò in quanto è ben noto che l’acqua attira le zanzare che vi depositano le uova. Ma sta proprio qua il segreto. Perché le zanzare attratte dall’acqua non cercheranno altri luoghi umidi, quali sottovasi, tombini o altro. Il laghetto sarà l’attrattiva preferita, così come lo è – durante la stagione estiva – per tutti gli altri insetti. Ma le uova di zanzara sono il cibo prediletto dai pesci che sono stati inseriti nello specchio d’acqua. Viene notevolmente pubblicizzata la lotta biologica alle zanzare utilizzando la Gambusia, ma probabilmente per le controindicazione ampiamente illustrate nel sito specializzato il nostro amico biologo, Pierpaolo Merluzzi, ci ha consigliato di inserire soltanto pesci rossi.
Realizzare un laghetto in giardino è relativamente facile. La prima opzione da prendere in considerazione, che è anche la più semplice, è quella di acquistare un laghetto prefabbricato. Ce ne sono di tutti i tipi: piccoli, medi e grandi e li si trova in qualsiasi negozio che tratta anche articoli da giardinaggio. Ad esempio, li si può trovare da OBI. Questa soluzione che impone soltanto la necessità di effettuare uno scavo per inserire la vasca ha tuttavia, a mio avviso, due grossi limiti. Il primo è che la profondità dei laghetti prefabbricati raggiunge molto raramente i 50 cm. Questa caratteristica non consente ai pesci nelle giornate invernali di freddo intenso, ovvero quando la superficie ghiaccia, di rifugiarsi in fondo e pertanto di sopravvivere e quindi di superare l’inverno. Perché ciò sia possibile, infatti, il laghetto deve raggiungere circa gli 80/90 centimetri. Lo stesso discorso, ma all’incontrario, riguarda l’estate. Nel senso che, quando la temperatura si alza troppo, i medesimi pesciolini devono avere la possibilità di scendere in fondo per trovare un pochino di refrigerio.
L’altro limite, (ovviamente secondo il personale gusto estetico di ciascuno, e quindi in questo caso il mio), è quello relativo alla particolare conformazione dei laghetti; nel senso che i laghetti prefabbricati in vetroresina si trovano sempre a forme curve, cercando con ciò di imitare la naturale conformazione dei veri laghi. Insomma,  mio avviso, posizionare un laghetto palesemente artificiale, con le caratteristiche di un lago spontaneo è come indossare un gioiello palesemente falso ma che imita pacchianamente quello prezioso. Insomma, l’effetto di naturalezza non ci sta proprio. E’ per questo che, quando abbiamo deciso di realizzare nel nostro giardino una pozza d’acqua per poter creare un’aiuola di piante acquatiche, abbiamo optato per la soluzione lineare. E, quindi, palesemente visivamente artificiale.
Chiarito, quindi, che posizionare un laghetto artificiale in vetroresina è cosa estremamente semplice, più impegnativa è la realizzazione di un laghetto le cui caratteristiche soddisfano le esigenze dei pesci che si andranno ad inserire. Flavio che l’ha costruito in questa torrida estate ne sa certamente più di me che mi sono avvalsa della collaborazione di un ruspista. Le foto che seguono mostrano chiaramente le fasi di costruzione. Ciò che vale la pena di sottolineare è la necessità di diverse profondità dove posizionare le piante acquatiche che sono di tre tipi: le piante tipiche dei terreni umidi, le piante palustri ed, infine, le vere e proprie piante acquatiche. Tra quest’ultime rientrano le cosiddette piante ossigenanti, indispensabili per avere sempre acque limpide, anche se da un punto di vista estetico sono ininfluenti, tenuto conto che sono tutte immerse nell’acqua.
Eseguito lo scavo va posizionato il telo impermeabile dopo aver steso sul fondo uno strato di sabbia. Il telo deve trasbordare lo scavo di 30/40 cm sopra il quale andranno posizionate pietre o tufo. Personalmente amo molto il tufo, in quanto si ricopre di muschio e dà un effetto molto naturale. Le foto di Flavio, comunque, dimostrano chiaramente l’iter di realizzazione. Alla fine vanno posizionate le piante, in base ai diversi livelli. Le piante per terreni umidi, le piante palustri, le piante acquatiche, sia fissate al fondo sia galleggianti. A questo indirizzo sono disponibili tutte le informazioni relative alle diverse tipologie di piante per il laghetto. Poi, andrà versata l’acqua ed infine i pesci. Anche se c'è chi sostiene che prima di introdurre le piante va versata l'acqua e lasciata riposare per una settimana. Un accessorio indispensabile per mantenere sempre pulita l’acqua è posizionare una pompa filtrante. Possibilmente dotata di lampada a raggi ultravioletti.

Ecco il laghetto di Flavio, nelle diverse fasi di realizzazione







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Ogni anno, a novembre, acquisto Gardenia perché, allegata alla rivista, c’è un’agenda. Nonostante mi consideri abbastanza informatizzata, e ...