Da quando ho deciso di non tingere più i capelli e di lasciarli, quindi, color platino, sento di aver acquistato ulteriore libertà: quella di non essere schiava del tempo. Del tempo che passa, e non mi riferisco a minuti, ore o giorni; ma a mesi stagioni ed anni. Tutto ciò nonostante mi senta giovanissima nello spirito. Con tanta voglia di fare progetti per il futuro: per i prossimi 60 anni.
mercoledì 28 agosto 2024
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lunedì 26 agosto 2024
Cesare Pavese e miti personali
Potrebbe sembrare strano, vista la loro diversità di provenienza ed anche il genere letterario. Eppure, cercando di dare un senso a questa mia personale scelta di preferenza, devo ammettere che Cesare Pavese, Jacques Prévert e Bruce Chatwin, nonostante le loro differenze, condividono una sensibilità comune verso temi come l'alienazione, la solitudine, la memoria, e un profondo interesse per le culture e le tradizioni, che esplorano attraverso stili narrativi e poetici evocativi. Tre figure letterarie molto diverse per origine, stile e ambito di lavoro, ma con alcune tematiche e approcci che li accomunano. Ad esempio, l’esplorazione dell'alienazione e della solitudine. Cesare Pavese affronta spesso nei suoi romanzi e racconti il tema dell'alienazione. I suoi personaggi sono spesso individui solitari, in conflitto con il mondo circostante e alla ricerca di un senso di appartenenza che spesso non riescono a trovare. Jacques Prévert, sebbene sia noto per la sua poesia più giocosa e lirica, affronta anche temi di alienazione e solitudine, soprattutto in un contesto urbano moderno. Molte delle sue poesie riflettono un senso di disconnessione e perdita, con un sottotono di malinconia. Bruce Chatwin, dal canto suo, noto soprattutto per i suoi libri di viaggio, esplora l'alienazione attraverso il tema del nomadismo e del vagabondaggio. Nei suoi scritti, i protagonisti spesso si trovano a viaggiare alla ricerca di un significato, ma questa ricerca è anche un modo per sfuggire alla solitudine interiore.
Un altro aspetto che accomuna i miei tre miti è la riflessione sul passato e sulla memoria. Pavese esplora il passato come una dimensione importante nella vita dei suoi personaggi. Il ritorno alle radici o la riflessione sui ricordi è un tema centrale nelle sue opere, dove il passato ha un impatto forte sul presente. Prévert utilizza spesso la memoria e i ricordi come temi nelle sue poesie, evocando tempi passati con una vena nostalgica che evidenzia l'effimero della vita e dei momenti. Chatwin, nei suoi viaggi, è affascinato dalle storie e dalle tradizioni del passato. Le sue opere, infatti, non sono solo narrazioni di viaggi fisici, ma anche esplorazioni delle tracce che il passato lascia sui luoghi e sulle persone.
C’è, poi, l’interesse per le culture e le tradizioni. Pavese dimostra un forte interesse per la cultura contadina italiana, esplorando nelle sue opere le tradizioni, i miti e le credenze della sua terra natale, il Piemonte. Prévert, con il suo linguaggio accessibile e le sue immagini vive, spesso si ispira alla cultura popolare francese, riflettendo su temi comuni e utilizzando simboli e luoghi della vita quotidiana. Chatwin, noto per il suo interesse nelle culture nomadi e nelle tradizioni di popoli lontani, con i suoi libri esplora il contatto tra culture diverse e le storie che nascono da queste interazioni.
Ricordare, oggi, la narrativa di Cesare Pavese mi è sembrato un atto dovuto. Perché è stata un viaggio nel cuore dell'esistenza umana, esplorando con profondità e sensibilità i temi dell'alienazione, del mito e della ricerca di un senso nel mondo. Attraverso il suo stile realistico e la sua attenzione ai dettagli emotivi, Pavese è riuscito a creare opere che, pur radicate nel contesto storico e sociale del Novecento italiano, parlano a lettori di ogni epoca, offrendo una riflessione universale sulle contraddizioni e le complessità della vita. La sua capacità di fondere il quotidiano con il mito ha reso la sua narrativa un esempio straordinario di come la letteratura possa diventare uno strumento potente per esplorare e comprendere l'esperienza umana. Eppoi, il suo amore per le Langhe mi ha fatto capire che è il territorio dove siamo nati e siamo cresciuti il nostro mito. E, da allora, ho guardato le colline del Collio con occhi diversi.
Qui è possibile leggere uno dei suoi racconti che amo particolarmente: il campo di granoturco
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