giovedì 11 dicembre 2025

Addio a Sophie Kinsella, la scrittrice che sapeva farci ridere anche nei giorni storti

C’è un dettaglio che oggi mi torna alla mente con una tenerezza particolare. La mia estetista di riferimento – con cui da anni mi scambio libri, consigli e novità letterarie e serie tv – ha una bambina che si chiama Sophie. Non ho mai avuto il coraggio di chiederle apertamente se quel nome fosse un omaggio a Sophie Kinsella, ma qualcosa mi dice di sì. Ricordo ancora il suo volto quando qualcuno, ingenuamente, pronunciava il nome “alla francese”, con l’accento sull’ultima i: si irrigidiva subito, puntualizzava, quasi a difendere un’identità precisa, un suono che aveva un peso affettivo tutto suo.

E forse è bello pensare che oggi esista una piccola Sophie che porta, senza saperlo, un frammento vivo dell’autrice che ha illuminato le nostre giornate più buie. Kinsella mi ha regalato sorrisi quando ne avevo davvero bisogno e – ammettiamolo – ha anche fornito una sorta di alibi letterario a quelle nostre fasi di acquisto compulsivo che, prima o poi, toccano tutte. La differenza è che, con lei, riuscivamo perfino a riderci su.

Perchè oggi il mondo della letteratura ha perso una voce luminosa e gentile: Sophie Kinsella, autrice britannica amata da milioni di lettrici e lettori in tutto il mondo, si è spenta all’età di 55 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al cervello. La notizia è stata condivisa dalla sua famiglia con commozione, ricordando come negli ultimi giorni della sua vita fosse circondata dall’affetto dei suoi cari, dalla musica e dal calore delle piccole gioie quotidiane.

Nata Madeleine Sophie Wickham a Londra nel 1969, Sophie ha iniziato la sua carriera come giornalista finanziaria prima di trasformare in romanzi la sua ironia, la sua capacità di osservare i tic della vita moderna e – soprattutto – il suo senso dell’umorismo.

Forse la conosciamo più di tutti come la creatrice di Becky Bloomwood, protagonista della celebre serie I Love Shopping, una saga che ha fatto ridere, e – diciamolo – anche annusare un po’ di follia nelle nostre stesse ossessioni da consumatrici. Ma il suo talento non si limitava a Becky: i suoi romanzi come Ti ricordi di me?, La regina della casa e sai tenere un segreto? erano piccoli, deliziosi sprazzi di allegria e umanità.

Per me — e per tanti altri lettori — bastava aprire uno dei suoi libri per sentirsi con la spalle un po’ più leggere, il sorriso un po’ più facile. C’era qualcosa nei suoi personaggi, nei loro pasticci, nelle loro imperfezioni, che ci faceva sentire a casa, proprio quando la giornata sembrava non voler girare dalla nostra parte.

E adesso che Sophie non c’è più, i suoi libri restano lì, pronti a regalarci ancora quella genuina felicità leggera che sapeva infondere con naturalezza: una piccola rivoluzione contro la tristezza, pagina dopo pagina.

Addio Sophie — grazie per quei sorrisi infilati tra le righe.

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