venerdì 5 ottobre 2018

Candele e fuoco


Consumismo? No grazie; ma con le dovute eccezioni. E’ arrivato l’autunno. Ed anche se le giornate sono ancora inondate dal sole, con temperature che sfiorano i 30 gradi, ieri, infatti, l’efficiente termometro della macchina posteggiata all’ombra, segnava 28 gradi, alla sera la temperatura si abbassa notevolmente. Ho ripreso, quindi, la piacevole abitudine di accendere – alla sera – la miriade di tea lights che mi piace distribuire in giro per il soggiorno. La loro durata è di circa 4 ore e pertanto non serve spegnerle, con il conseguente fumo e odore fastidioso che emanano in tal caso, senza tenere conto che una soffiata un pochino più energica di quanto necessario può causare fastidiose spruzzate di cera sugli oggetti adiacenti alla candela, con la relativa necessità di rimuovere la stessa, sempre estremamente fastidiosa.
l'accendino elettronico
Ma uno dei problemi, che ogni volta che procedevo ad accedere una candela mi si presentava, era quello della sua accensione: con il fiammifero mi bruciavo le dita, con l’accendino a gas a canna lunga non ero in grado di ricaricarlo e quindi mi trovavo periodicamente a doverne acquistarne uno nuovo. Fino a quando, proprio una settimana fa, ho fatto la grande scoperta. E’ stato inventato l’accendino elettronico che si ricarica con il cavetto USB, fornito in dotazione. Eccezionale. Non so proprio chi l’abbia inventato ma è geniale. Ne ho acquistati ben tre. Uno per me, uno per mia figlia che, come me, ama le candele. Mentre il terzo sta lì, nel cassetto della credenza, pronto ad essere regalato alla prima occasione che si presenta, ad un amico o ad un ospite particolarmente caro, al termine di una cena. Della serie "ortesia per gli ospiti".



Le bellissime candele nella foto sono prodotte da Fabrizia Perco. La trovate il giorno 20 e 21 ottobre 2018 al Castello di Strassoldo, nell'ambito dell'evento "Frutti, acque e castelli". Altrimenti la potete contattare via Facebook.


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