Che io ami molto le commedie
francesi lo sanno un po’ tutti, tra i miei amici. Ma che mi sia
cinematograficamente innamorata di una coppia geniale lo sanno in pochissimi.
Ovvero il ristretto numero con il quale, da tre anni, condivido al venerdì
sera, pane e fotogrammi. Ieri sera in programma c’era altro ma, alla fin fine,
la voglia di quattro risate è prevalsa, con gran soddisfazione finale di tutti.
E’ stata, tra l'altro, per una strana coincidenza di fatti che mi sono ritrovata a
guardare il trailer di Lost in Paris o Parigi a piedi nudi, il film che ho proposto, ed è stato amore a
prima vista. Registi ed interpreti di questa favola ambientata sulla riva della
Senna sono Dominique Abel e Fiona Gordon. Totalmente sconosciuti alla
maggioranza dei cinefili, al di fuori dei confini nazionali, tanto che Wikipedia dedica loro soltanto una pagina in francese. Anche se questo fatto non mi
dispiace. Nel senso che mi sento far parte di quella piccolissima elite che ha
avuto la fortuna di scoprire questa straordinaria coppia che ha trovato il modo
di trasmettere, attraverso il cinema, la reale bellezza dei sentimenti, pur
affrontando argomenti serissimi quali la povertà, l’abbandono, la vecchiaia.
Paragonarli a Fellini e Giulietta Masina potrebbe essere fin troppo facile se
la profonda differenza tra la coppia del cinema italiano del passato e questa
dei giorni nostri franco/belga non fosse tutta incentrata sul genere: onirico
si, ma per Fellini/Masina permeato da un fondo di malinconia, mentre per la
coppia Dom/Fiona – che nei film diretti ed interpretati mantengono i medesimi
nomi della realtà – prevale l’aspetto ironico in ogni situazione. E di questi tempi, caratterizzati da notizie nefaste, su tutti i piani, non è poco. Guardare per credere.
Da quando ho deciso di non tingere più i capelli e di lasciarli, quindi, color platino, sento di aver acquistato ulteriore libertà: quella di non essere schiava del tempo. Del tempo che passa, e non mi riferisco a minuti, ore o giorni; ma a mesi stagioni ed anni. Tutto ciò nonostante mi senta giovanissima nello spirito. Con tanta voglia di fare progetti per il futuro: per i prossimi 60 anni.
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