domenica 14 luglio 2019

Pensieri in libertà


Sono digitali, viaggiatori, si prendono cura di sé, sportivi e appassionati di cultura. Non è l'identikit di un ventenne e neanche di un trenta-quarantenne: stiamo parlando degli over 65. Una fetta della popolazione pari al 22,6% (13 milioni e 672 mila persone) che è destinata a crescere (34% entro il 2050) e che, rispetto ai coetanei di vent'anni fa, ha fatto un salto in avanti: gli over 65 sono digitali e più ottimisti. Si tratta della prima generazione di questa fascia di età che progetta il futuro. Tanto che gli over 65 di oggi rappresentano un nuovo target a cui si stanno interessando molte industrie. Questo l’incipit di un articolo pubblicato alla fine di aprile di quest’anno, da ItaliaOggi sette, un magazine che non appartiene certamente alle riviste di evasione e che si è sempre qualificato per la serietà delle sue analisi. Insomma chi ritiene che diventare anziano significa molto spesso  avviarsi verso una fase della vita in cui i pensieri negativi prevalgono rispetto la voglia di imparare nuove cose e di scoprire il mondo, beh, ha proprio sbagliato nel centrare l’obiettivo.
Ho pensato subito a questo, nel momento in cui ho letto la mail che una cara amica mi ha inviato a commento del mio ultimo post “Animali e libertà”.
Le considerazioni che la mia coetanea, psichiatra e terapeuta svolge denotano, infatti, un patrimonio di conoscenza, esperienza e maturità che non possono certamente essere riconducibili a tutte le età.
Mi ha colpito – mi scrive - che parli della ragione, del pensiero e fai una distinzione tra uomo (e donna) e animale. Ma il pensiero non è un atto della ragione, sgorga dall'insieme dell'attività del cervello che abbiamo definito "mente" logos per i greci. Viene dall'esperienza, dall'intuito, dalle capacità di elaborazione e dalla creatività. e da molto altro... non si conosce che una piccola parte di tutto questo; mezza materia cerebrale ci è ignota e non tutti gli esseri umani sono dotati in egual modo di queste facoltà.
C’è, infatti, chi ha una mente primitiva, dedita solo all'interesse al piacere, altri sono dominati per lo piu' dalla parte istintuale, dominati dal discontrollo degli impulsi che lascia ben poco spazio alla razionalità.
Altri, ancora, hanno una mente matematica (è un mistero come quella artistica e musicale) o hanno facoltà intuitive ed analogiche, empatiche, che sono molto poco razionali. Insomma la ragione è solo una parte della mente, importante come le altre. sopravvalutata purtroppo dal tecnicismo esasperato del nostro tempo.
Dire che alcuni esseri sono come le bestie non è corretto. Essi ( uomini) sono qualcosa di umano in ogni caso. Solo l'uomo arriva ad aberrazione di cui è piena la storia. e queste aberrazioni sono indice di problematiche  molto complesse. Gli animali sono molto più vicini a noi di quanto pensiamo. Naturalmente c'è una scala nel regno animale. La loro mente è simile alla nostra. Hanno l'intelligenza che serve loro per la sopravvivenza; e pensano di sicuro! In modo più semplice di noi; riescono a risolvere problemi (corvi), a scoprire e tramandare competenze (scimpanzé ) a riflettere su cosa è importante fare in un certo momento, quindi discernono. tutte facoltà del pensiero. Il mondo è pieno di esempi di episodi che confermano queste  congetture. Ci sono alcuni libri molto documentati ed interessanti, che fanno luce su questi aspetti. Tanto da rimanere sbalorditi: "Al di la' delle parole" di Carl Safina e "La mente del corvo" Bernd Heinrich; ambedue di Adelphi.

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