domenica 5 novembre 2023

La casa che ti sceglie

Ogni anno, a novembre, acquisto Gardenia perché, allegata alla rivista, c’è un’agenda. Nonostante mi consideri abbastanza informatizzata, e legga quasi esclusivamente i libri in formato digitale, ancora non mi sono abituata ad usare l’agenda digitale. Amo l’agenda di Gardenia in quanto percepisco meglio il trascorrere dei mesi e delle stagioni; con i fiori e le piante che attraverso le immagini in acquarello, scandiscono lo trascorrere del tempo.

Oggi, che avendo un po’ di tempo, ho iniziato a sfogliare la rivista, nella rubrica delle “idee” ho trovato una piacevole sorpresa nel titolo: “Oriente, legna e fuoco accendono l’autunno”. Non ho alcun dubbio si tratti esclusivamente di una coincidenza, ma il fatto di aver deciso di arredare in stile orientale la mia nuova casa, mi ha emozionata non poco. Non amo le modernità ed il mio stile è strettamente personale. Le case si arredano da sole, sostengo sempre più spesso, come è anche vero che la “casa che fa per te” è lei che ti sceglie. L’ultima conferma l’ho avuta nelle scorse settimane. Da tempo stavo dietro ad un appartamento in pieno centro, nella mia città, ma leggermente defilato dal traffico e dal chiasso. Due meravigliose stanze con pavimento in terrazzo alla veneziana e con un decoro yin e yang realizzato all’inizio del secolo scorso, mi avevano assolutamente stregata. Dopo l’ultima visita, accompagnata dai miei amici architetti la decisione finale: quell’appartamento ai piedi del castello doveva essere mio, anche se le condizioni complessive dell’immobile lasciavano a desiderare dal punto di vista della manutenzione. E questo fatto, per me che considero l’accesso un elemento molto importante essendo di fatto il primo impatto per coloro i quali vi accedono, rimaneva un cruccio che, tuttavia, speravo di poter superare nel futuro. L’intenzione era quella di passare in agenzia per formalizzare la proposta di acquisto, dopo aver consumato al bar l’aperitivo serale. Poi, vista l’ora, la decisione di rinviare il tutto all’indomani mattina.

Di norma, alla sera, mentre a letto guardo una serie alla TV, ho sempre il tablet a portata di mano. Perché c’è sempre qualche notizia interessante da approfondire o qualche messaggio al quale dover rispondere rapidamente. Quel giorno, per un impulso – posso dire decisamente istintivo – ho deciso di dare una occhiata, ancora una volta, alle case in vendita nella mia città. Ed eccola lì la casa dei miei sogni! Non nel sito destinato esclusivamente al mercato immobiliare, ma in un sito generico che fa incontrare domanda ed offerta sui più vari articoli e prodotti. Ecco la casa, proprio come la cercavo: bifamiliare, centrale ma defilata, d’inizio secolo ma senza troppi lavori da fare e delle dimensioni ottimali. Non mi sembrava vero! E’ stato veramente difficile attendere il mattino successivo per inviare un messaggio al contatto dell’agenzia indicato, tanta era l’adrenalina che avevo in corpo. Ma ce l’ho fatta. Anche se ho dovuto pazientare una settimana, prima di poter effettuare la visita all’abitazione.

L’interno è neutro. Pavimenti in legno, come piacciono a me, tre terrazze, un bagno sufficientemente grande ed uno spazio da utilizzare per nascondere la lavatrice e riporre il materiale per la pulizia. Insomma, tutto quello di cui avevo bisogno. Potevo, quindi, dare il via alla realizzazione della mia casa in stile orientale. All’inizio, la mia intenzione era quella di arredarla in stile indiano e chiamarla “La casa di Kipling”, ma poi, memore dell’atmosfera presente in diversi film che ho amato molto, la mia scelta è ricaduta su un’area geografica più ampia. Ed ecco, quindi, la Oriental house. Da coincidenza in coincidenza, ho iniziato a fare i primi acquisti: il tessuto per la tappezzeria, (l'irrinunciabile toile de jouy) dal mio abituale fornitore francese, ed un paravento indiano. Ed ecco che, sfogliando una rivista ho scoperto che, proprio in queste settimane è stata allestita, a Milano dalla Fondazione Prada, una mostra di paraventi, ovvero quell'oggetto che iniziò ad essere conosciuto, esportato e poi reinterpretato nella cultura visiva occidentale il compito di custodire le più importanti narrazioni storiche e sociali delle rispettive culture.

I meravigliosi paraventi sono esposti nei locali della Fondazione Prada in Largo Isarco,2 – Milano ed è possibile visitrarla fino al 22 febbraio 2024.

Per saperne di sulla mostra più leggi l'articolo di Living Corriere

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