lunedì 30 ottobre 2023

La migliore del giorno: orecchie riscaldanti

Al giorno d'oggi la comunicazione, vera o falsa, viaggia in rete. E' sufficiente aprire una nuova scheda per fare una ricerca, ed ecco che la pagina ti propone le notizie: più o meno interessanti è ovviamente una questione soggettiva. Devo ammettere, però, che perlomeno dare un'occhiata alle informazioni proposte è una vera e propria droga alla quale è difficile sfuggire. E non è soltanto google a farlo. Per quanto mi riguarda uso abitualmente duckduckgo come motore di ricerca ma il senso non cambia. E ciò "In quanto parte integrante della famiglia Firefox, Pocket mette in evidenza una selezione dei migliori articoli, offrendo nuove prospettive, approfondimenti intriganti, classici intramontabili, il tutto con lo stesso rispetto per la privacy che ti aspetti da Firefox e Mozilla". Così si presenta la mia pillola giornaliera. Ho deciso, quindi, di conservare in questo Blog le notizie più interessanti trovate in rete, come si suol dire "a futura memoria". Oggi, ad esempio, ho trovato il gradevole articolo scritto da Lavinia Martini per Cibo today.

"La storia della stramba origine dei jiaozi cinesi, ovvero, il medico che inventò i ravioli cinesi per curare il congelamento delle orecchie“. I famosi jiaozi, (ci raccoonta Marina) uno dei cibi cinesi più riprodotti nel mondo, sono legati a una leggenda simpatica che ne spiegherebbe anche la sagoma. Per scoprirla, bisogna fare un salto indietro di almeno 2000 anni.

La storia della stramba origine dei jiaozi cinesi

La loro invenzione è frutto di una leggenda che ha quasi dell’incredibile, associata a un medico, Zhang Zhongjing, che visse all’incirca tra il 150 e il 219. Le date di nascita e di morte sono argomento di dibattito. Zhongjing è considerato uno dei padri della medicina tradizionale cinese, una sorta di “Ippocrate cinese” come si legge talvolta, oppure “Il santo della medicina”, come si legge tal altra. Era scrittore, inventore, farmacista e fisico, oltre che medico. A lui viene anche attribuita l’invenzione dei jiaozi, i ravioli cinesi creati per aiutare le persone che soffrivano di congelamento delle orecchie.

La storia è molto nota anche al di fuori della Cina. Zhang Zhongjing fece visita, dopo una lunga assenza, al suo villaggio natio durante l'inverno. Qui notò che molti dei suoi concittadini soffrivano di geloni, soprattutto intorno alle orecchie. Per risolvere il problema, Zhang cucinò della carne di montone, peperoncino ed erbe curative e la avvolse in ritagli di pasta. A questi fagottini diede la forma di piccole orecchie, li fece bollire e li distribuì ai suoi vicini, affinché mangiandoli si riscaldassero e favorissero la circolazione. Agli abitanti del villaggio quel dono piacque così tanto che continuarono a prepararne la ricetta. Sempre secondo la storia, datata a più di 1800 anni fa, Zhang avrebbe distribuito i ravioli ai suoi conterranei dal giorno del solstizio d’inverno fino a Capodanno. Questo spiegherebbe perché, ancora oggi, i jiaozi sono un piatto molto preparato in inverno, soprattutto nel nord della Cina.

Non ci sono parole che possano descrivere con precisione l'affetto dei cinesi per i ravioli, poiché questo cibo è già diventato un simbolo di casa e calore” scrive China Daily. Sebbene in molte culture gastronomiche (come la nostra) siano presenti sfoglie di pasta tirata e ripiena, quella dei ravioli cinesi è una scienza che ha conquistato mezzo mondo. Secondo una versione riportata da BBC, la forma non va spiegata con quella delle orecchie perché “i jiaozi assomigliano ai lingotti d'oro o d'argento utilizzati nell'antica Cina e per questo sono diventati simbolo di ricchezza”. Insomma l’origine non è certa, come la fama odierna, ma la storia è affascinante.“

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