martedì 29 gennaio 2019

Terme che passione!


La piscina esterna dell'hotel Sollievo

Avrei voluto iniziare questo post scrivendo che quando qualcuno raggiunge la maturità ha la fortuna, molto spesso, di fare delle scelte che a vent’anni, o giù di lì, non si fanno. Soprattutto in materia di viaggi. Ciò in quanto il desiderio di conoscenza e di scoprire luoghi nuovi impone delle scelte che devono inevitabilmente essere compatibili con il poco tempo  a disposizione. Perlomeno per la maggior parte delle persone che per far quadrare il bilancio familiare devono dedicarsi ad un lavoro, sia esso autonomo o alle dipendente di altri il senso non cambia.
Mi sono resa subito conto, però, che il termine maturità è un termine ambiguo. Nel senso che essere adulti non è un sinonimo di essere maturi.  Insomma, se quando un frutto è maturo ha raggiunto il massimo delle sue caratteristiche organolettiche e consumarlo diventa un gran piacere, per l’uomo le cose vanno un po’ diversamente. Nel senso che la maturità non è così facile da realizzare o raggiungere. Alcune persone potrebbero essere solo fisicamente mature: nonostante siano cresciute completamente a livello fisico, non mostrano segni di maturità emotiva - come l'essere disponibili ad accettare responsabilità, o il mantenere la calma in situazioni gravi - nonostante gli anni che passano. Ed io non vorrei peccare di presunzione affermando nel mio incipit che sono matura; come peraltro mai penserei di definirmi persona anziana nell’accezione ampia del termine. Fermo restando che la scienza ufficiale, sulla base di elementi variabili quali quelli fisici, psicologici, culturali, sociali, ha decretato che avere 80 anni oggi non è come averli avuti 50 o 20 anni fa. E, quindi, la soglia dei 65 anni che decretava la transizione  non è più valida per definire anziana una persona. E si sta facendo strada un’altra teoria: che esiste una fase di transizione più o meno lunga e che varia in base a diverse tappe ed anche al luogo in cui si vive.
Personalmente amo la teoria che, seppur in poche righe, ho presentato nel primo post di questo Blog e che sintetizza il pensiero di Deepak Chopra medico indiano al quale vent’anni fa è stato assegnato il premio Nobel per la fisica per la sua personalissima interpretazione della fisica quantistica. Teoria che, peraltro, si affianca a quella  del filosofo francese Henri Bergson, il quale affermò cheIl tempo è un'invenzione, o è niente del tutto”.
Quindi, abbandonando del tutto la questione connessa all’età anagrafica perché troppo complicata e ponendo, invece, in primo piano la libertà di tempo che di norma gli over 65 possiedono, un modo per godere al meglio la stagione invernale è quello di trascorrere un periodo di tempo alle terme. La mia esperienza è relativamente recente ed ha coinciso con la scoperta che in Italia esiste una moltitudine di stazioni termali che soddisfano ogni bisogno sanitario. La mia fortuna è di abitare a circa due ore di macchina da una delle zone termali per eccellenza, ovvero la zona di Abano/Montegrotto terme. Due comuni che, assieme a Battaglia Terme e Galzignano Terme definiscono il bacino delle cosiddette Terme euganee. Anche se, a dire il vero, a Battaglia Terme, il cui primo nucleo del paese sorse intorno all'anno 1000 attorno al colle di Sant'Elena, dove era in funzione un ospizio per pellegrini con annesse le grotte termali e che, fino alla prima guerra mondiale, ospitava un importante complesso termale considerato il più lussuoso delle terme euganee, l’attività sanitaria di sfruttamento di fanghi ed acque è passata in secondo piano. Perché la parte del leone, oggi, la fanno Montegrotto ed Abano, anche in forza del fatto che tutti gli hotel offrono wellness center e reparti termali all’avanguardia, specializzati in fangobalneoterapia e cure inalatorie, convenzionati con il Sistema sanitario nazionale. In sostanza, prescrizione del medico di base alla mano e pagamento del ticket (se non esenti) presentata direttamente in hotel, assicurano 12 fanghi con altrettanti bagni a carico della Sanità pubblica per tutti coloro i quali manifestano i classici acciacchi dell’età avanzata.
Quest’anno, per la quarta volta, sono ritornata all’Hotel Sollievo, il cui nome è tutto un programma e che non manca mai di riservare sorprese ai fedeli ospiti. Provare per credere. Peraltro, di volta in volta, nei giorni che precedono la partenza, redigo un programmino delle cose da fare e dei luoghi da visitare, che sono tanti. Succede, invece, che sto talmente bene con le coccole che ci vengono riservate che la visita di Arquà Petrarca, l’Abbazia di Praglia, il castello del Catajo, la villa Barbarigo di Valsanzibio, vengono inevitabilmente rinviate al prossimo turno. Uno degli aspetti interessanti, infatti, è che i 12 trattamenti prescritti possono essere dilazionati in più tranche con l’unico obbligo di completare il ciclo nello spazio di due mesi.

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