Cinema che passione! Lo amo
talmente tanto che cerco di guardarne almeno un paio alla settimana. Il
servizio di streaming offerto dalle varie piattaforme offre un ventaglio di
proposte per tutti i gusti e così posso compilare le mie personali rassegne che segnalo, poi, agli amici. Oggi posso dire che i miei gusti sono raffinati;
perché ho scoperto che della selezione individuata dalla Giuria del Premio Amidei, che ogni estate si svolge a Gorizia, la città in cui vivo, me ne manca
soltanto uno. Li ho visti tutti basandomi sui giudizi della critica ma anche
del pubblico e, quindi, evidentemente non ho sbagliato. A volte, quando un film
mi piace particolarmente, lo commento anche per Mymovies e chi desiderasse dare
una occhiata alle mie considerazioni, può visitare il Blog Appunti e spunti goriziani. A redigere
le mie personali compilation ho iniziato un paio di anni fa, con l’apprezzassimo
Food movie festival. La ghiotta occasione era legata all’Expo di Milano che,
appunto, proponeva il cibo come tema. L’anno successivo è stata la volta dei
giardini, poi momenti di approfondimento sugli eventi bellici. Quest’anno ho pensato
ad un tema delicato e, a mio avviso avvincente. “Storie dell’altro mondo”.
Il titolo l’ho considerato prima di capitare, quasi per caso nel Blog di Irene che ha riassunto in poche parole il senso della mia idea iniziale. Viviamo in mondo ignorando, volutamente o inconsciamente, ciò che succede al di là di casa nostra. Al di là del muro mentale che abbiamo costruito forse anche al solo fine di difendere il nostro egoismo. Insomma, viviamo in uno stato di contraddizione perenne. Siamo immersi in un sistema che non ci piace. E come potrebbe del resto piacerci? La maggior parte di ciò che consumiamo è prodotto tramite sfruttamento e violenza nei confronti delle persone o dell’ambiente. Viviamo immersi nel capitalismo, che critichiamo tramite post infuocati su facebook, magari dal nostro smartphone, ben sapendo che al di là c’è un mondo di guerra, di povertà e morte. Insomma, volenti o dolenti ci dobbiamo rassegnare ad essere complici di questo sistema che opprime. Ma almeno parliamone qualche volta e riflettiamoci.
Il titolo l’ho considerato prima di capitare, quasi per caso nel Blog di Irene che ha riassunto in poche parole il senso della mia idea iniziale. Viviamo in mondo ignorando, volutamente o inconsciamente, ciò che succede al di là di casa nostra. Al di là del muro mentale che abbiamo costruito forse anche al solo fine di difendere il nostro egoismo. Insomma, viviamo in uno stato di contraddizione perenne. Siamo immersi in un sistema che non ci piace. E come potrebbe del resto piacerci? La maggior parte di ciò che consumiamo è prodotto tramite sfruttamento e violenza nei confronti delle persone o dell’ambiente. Viviamo immersi nel capitalismo, che critichiamo tramite post infuocati su facebook, magari dal nostro smartphone, ben sapendo che al di là c’è un mondo di guerra, di povertà e morte. Insomma, volenti o dolenti ci dobbiamo rassegnare ad essere complici di questo sistema che opprime. Ma almeno parliamone qualche volta e riflettiamoci.
Questa la mia rassegna per
aprire gli occhi sulle “Storie dell’altro mondo”:
Adù. Il dramma dell'emigrazione dall'Africa, il tema dei crimini
ambientali e del bracconaggio, il desiderio di raggiungere l'Europa e sfuggire
ad un destino di crudeltà e sangue: tutto questo è il film spagnolo, Adù, che
intreccia tre storie dove i protagonisti finiscono per incontrarsi cambiando
definitivamente il loro destino. Per la regia di Salvador Calvo e la
sceneggiatura di Alejandro Hernández è una delle grandi sorprese del botteghino
in Spagna. (da Mymovies)
Sarah & Saleem - Là Dove nulla è Possibile (titolo originale: The
Reports on Sarah and Saleem)
Sarah, israeliana, gestisce
un bar a Gerusalemme, ha una figlia piccola di nome Flora e un marito
nell'esercito. Saleem, palestinese, fa consegne di pane, ha una moglie incinta
e problemi ad arrivare a fine mese. I due s'incontrano, si piacciono,
intraprendono una relazione clandestina che si consuma con cadenza settimanale
nel furgone di lui. Basta una rissa in un pub a Betlemme ad accendere la
miccia, ne esploderà un'indagine più politica che privata in cui tutti sono
contemporaneamente colpevoli e innocenti. (da Mymovies)
Il mio nome è Khan. Rizvan Khan soffre sin dalla nascita di una
particolare forma di autismo, la Sindrome dii Asperger che gli consente di
comunicare meglio in forma scritta che orale e che gli impedisce di intuire le
reazioni altrui. Cresciuto con la madre e un fratello geloso delle attenzioni
che gli venivano dedicate ha sviluppato una particolare abilità nel riparare
guasti meccanici. Dopo la morte della genitrice il fratello, emigrato e in
carriera da tempo, gli trova un lavoro come rappresentante di prodotti
cosmetici negli Stati Uniti. Qui Khan conosce Mandira Rathore, madre single di
un ragazzino a cui l'uomo si affeziona e che prenderà il suo cognome. Proprio
dal cognome musulmano (Mandira è Hindu) inizieranno i problemi per il ragazzino
dopo l'11 settembre 2001. La tragedia è in agguato. (da Mymovies).
I Miserabili. Montfermeil, periferia di
Parigi. L'agente Ruiz, appena trasferitosi in loco, prende servizio nella
squadra mobile di polizia, nella pattuglia dei colleghi Chris e Gwada. Gli
bastano poche ore per fare esperienza di un quartiere brulicante di tensioni
tra le gang locali e tra gang e forze dell'ordine, per il potere di dettare
legge sul territorio. Quello stesso giorno, il furto di un cucciolo di leone
dalla gabbia di un circo innesca una caccia all'uomo che accende la miccia e
mette tutti contro tutti. (da Mymovies)
Omicidio al Cairo. (Titolo originale The Nile Hilton Incident) Il
Cairo, Egitto, gennaio 2011. Nouredin è un ufficiale della polizia corrotto
come tutti i suoi colleghi. Chiede denaro per proteggere i commercianti da
attacchi delle stesse forze dell'ordine di cui fa parte. Per le strade intanto
iniziano ad avvertirsi i primi segnali di quella rivolta che avrà il proprio
fulcro in piazza Tahrir. Nouredin si trova però impegnato nel caso
dell'omicidio, in un hotel di lusso, di una cantante che gode di una certa
notorietà. Una cameriera ha visto tutto e per questo rischia la vita. Il
poliziotto si avvicina pericolosamente al possibile colpevole: un deputato del
Parlamento. (da Mymovies)
Sir – Cenerentolo a Mumbai (Titolo originale: Sir)
Ratna è
una giovane vedova che lavora come cameriera in un lussuoso appartamento di
Bombay, di proprietà del ricco Ashwin. Se dopo la morte del marito fosse
rimasta nel suo villaggio, avrebbe condotto un'esistenza da morta in vita,
esclusa dalla società, ai margini della sua stessa famiglia. A Bombay invece
può lavorare, guadagnare abbastanza per far studiare la sorella minore e
trovare persino piccoli spazi per coltivare la sua passione. La vita di Ratna
cambia quando Ashwin lascia la fidanzata ad un passo dalle nozze, perché alla
ricerca di un coinvolgimento più profondo e di una partner più autentica. (daMymovies)
Torna a casa, Jimi! (Titolo originale: Smuggling
Hendrix) Nessun
animale, pianta o prodotto può essere trasferito dall'area greca di Cipro a
quella turca e viceversa. Così dice la legge. E quando Jimi, il cane che lo
spiantato musicista Yiannis aveva comprato con la sua ex, attraversa
accidentalmente la zona cuscinetto dell'ONU (quella che divide le due parti
dell'isola), bisognerà fare di tutto per riportarlo indietro. Anche se questo,
per il casinista Yiannis, significherà ritardare i suoi piani di emigrare verso
nuove opportunità. Riprendersi il cane, però, è un'impresa omerica. (daMymovies)
Cattive acque (Titolo originale: Dark
Waters). La storia vera dell'impegno civile di Rob Bilott, avvocato
di Cincinnati che da paladino dell'industria della chimica si scopre loro
accusatore in una crociata ventennale. Alla fine degli anni novanta Rob è
appena diventato socio nel suo studio legale, e si gode una tranquilla vita
familiare con la moglie Sarah e un figlio appena nato. Ma una visita in ufficio
da parte di Wilbur Tennant, un contadino della Virginia conoscente di sua
nonna, gli cambia la vita per sempre: gli animali della fattoria si comportano
in modo strano, e Tennant è convinto sia colpa dell'acqua del lago a cui si
abbeverano. La stessa in cui il colosso della chimica Dupont sta scaricando
rifiuti tossici da decenni. (da Mymovies)
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